Si narra dell’Urlo di Allen Ginsberg, innovativo poeta americano,
e del processo che ne scaturì, per il tramite delle parole del poeta e di disegni allucinati che ne accompagnano i versi.
La liberazione del linguaggio da ogni ipocrisia, la stigmatizzazione dello Stato/Moloch, la modernità espressiva a confronto con l’America degli anni 50, la poesia riletta accidentalmente lungo un percorso multiplo fatto di immagini oniriche, di parole a tratti sconnesse di Ginsberg, di deposizioni processuali convergono in un ritratto interessante di un’icona della beat generation.
“La Beat Generation non esiste, siamo solo un gruppo di scrittori che cercano di essere pubblicati” – dichiara un ottimo James Franco, nei panni di Ginsberg.
Come a dire di finirla di assegnare sempre e inevitabilmente una cornice o un contorno ad ogni estrinsecazione artistica.
LEGGI un estratto de “L’urlo” in Singolar tenzone, capitolo Ginsberg