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Nonna Ida,
sempre scattante in maggiolone beige!
Ha attraversato quasi un secolo di vita avventurosa.
Le guerre,
i bombardamenti,
un’Italia in ginocchio,
l’Italia ricostruita.
Le lettere di un fratello prigioniero in Germania,
la grande casa di famiglia,
i tanti amici,
i tanti fratelli a proteggerla.
Le gioie e le difficoltà,
affrontate sempre con coraggio, a viso aperto.
I suoi capelli lunghi, fluenti.
La fierezza e l’eleganza del portamento.
Due gocce sfumate e di moda sul viso.
Nonna Ida è indubbiamente un personaggio da cinema.
L’avrei vista bene in un film di Visconti o Monicelli prima,
e di Tim Burton o Terry Gilliam poi,
per la sua innata e versatile attitudine al palcoscenico della vita.
L’odore della pipa.
Il giardino fiorito.
Suo marito, i suoi figli, i suoi nipoti.
I profumi del tinello all’ora di pranzo.
Il condottiero Fanfulla e la Stella amica sempre accanto,
come fidi scudieri.
La genuina bonarietà delle nonne di una volta.
La forza affettuosa dei suoi buffetti dirompenti.
Le sensazione che avesse sempre la situazione sotto controllo,
e che valutasse le persone semplicemente per quello che sono.
Una presa che stritola e non lascia scampo, la sua.
Un affetto vero, antico, senza filtro.
E che dritto che aveva!
E il regalo più grande,
quello di vedersi proiettata nel futuro dell’esistenza
grazie a tre generazioni oltre la sua.
Al figlio della figlia di sua figlia,
che si affaccia appena adesso dove lei saluta.
Dev’essere questa l’eternità.
E quella volta tutti insieme in montagna.
Una giornata di felicità e naturalezza,
il cielo terso, cristallino,
sotto un sole d’autunno fiammante.
Quel viaggio le era sembrato incredibile!
Mi sono chiesto spesso perchè le fosse parso così,
il perchè di tanto entusiasmo in quella breve distanza.
Reagii con stupore e meraviglia al suo stupore, alla sua meraviglia.
Ma poi ho capito!
Quel viaggio le era sembrato incredibile perchè lo era davvero
-si, incredibile-
e lo capisco soltanto adesso,
nel vivido ricordo di quel giorno e dei momenti preziosi passati insieme.
Poi oggi la commozione mi ha preso,
quasi fosse la stretta di Ida,
nell’istante esatto della commozione della ragazza che amo
dinanzi alla ritrovata bellezza di sua Nonna.
Nulla è più commovente e irresistibile di una felicità pura e incontaminata.
Nonna Ida non era mia nonna,
ma è come se lo fosse stata.
Ciao Idocka
A Simonetta, Francy, Ale, Gabry e Stellina