La notte scorsa leggevo Fitzgerald –“Tenera è la notte”, nel dettaglio- e una frase ha lasciato il segno.
“Rise disarmata. Era così terribile da non essere più terribile, soltanto disumanizzato”.
Il contesto è un duello d’alba vecchio stampo, in cui due personaggi del romanzo si trovano coinvolti quasi per caso, e il sorriso ha il volto della protagonista, attonita dinanzi all’immediatezza e all’inevitabilità del drammatico evento.