Martin Scorsese omaggia la storia del cinema con un’opera fantastica come il personaggio cui è dedicata.
Parigi, anni 30. Hugo Cabret è un orfano che vive nella stazione di Montparnasse. Si occupa segretamente del funzionamento degli orologi, conosce ogni minimo recesso del luogo e scruta – imboscato dietro le quinte- i comportamenti e la routine delle persone nel modo che solo i bambini sanno. Hugo vive per uno scopo preciso: aggiustare un automa su cui suo padre lavorava prima di morire, nella ferma convinzione che questo contenga un messaggio per lui. Nel perseguire tale fine, l’audace bambino deve confrontarsi con un misterioso e cupo giocattolaio (un sublime Ben Kingsley) che gli sottrae il taccuino paterno, con la figlia adottiva di lui, Isabelle, che diverrà sua complice, con l’Ispettore Gustav, che sarà sempre sulle sue tracce, in modo goffo ma ostinato.