Tag

E’ bello pensare che l’ultimo articolo pubblicato (prima di me) su osteriacinematografo (il blog in cui mi trovo ad essere insieme a molti miei simili), intitolato “Le storie se ne fregano degli autori”, dovesse in realtà intitolarsi “E’ bello pensare”.

Effettivamente, nell’articolo in esame, la locuzione “E’ bello pensare” (piccolo concetto di contorno con cui ho avuto modo d’interloquire recentemente) funge quasi da ritornello, e in base a ciò chi scrive ha pensato bene (ha pensato troppo) di intitolarlo “E’ bello pensare”.

E’ quindi bello pensare che “E’ bello pensare” abbia subito una modifica tale da mutare titolo (e pelle), senza che l’autore ne fosse pienamente consapevole.

Vedete, cari lettori, la creazione si è ribellata ancora una volta, decidendo così di autodeterminarsi al di là di me e del mio volere, e di definirsi diversamente.

Per tale motivo, nel caso del presente scritto, che dovrebbe funzionare come  appendice del precedente, come moto reazionario e tentativo di ripristino dello status quo ante, ho deciso di “congelare” il titolo prima di scrivere il resto, così da evitare una nuova rivolta. Ma le parole si sono prese il loro spazio prima ancora che potessi iniziare a dire la mia.

“Ma perchè non scegli un altro nome? Le alternative sono infinite. “Pensiero circolare”, “Giro di parole”, “Alphonse o Barnaby Manzarek”, “Applicazione pratica del concetto secondo cui le storie se ne fregano dei loro autori” potrebbero essere titoli validi. E poi non sei tu a sostenere che in questo spazio tutto può sempre mutare in base ai tuoi stessi principi dogmatici?”

Infide e dannate parole, vili ricattatrici, portatrici d’idee rettili come tanti Iago a insinuare dubbi. Queste parole avranno la meglio su di me, prima o poi. Con ogni probabilità si stanno già accordando per il prossimo colpo di coda, col quale si libereranno in modo rapido e definitivo del cordone ombelicale con cui le nutro fino al punto che chiude per sempre questa frase.