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Il portone antico
Un materasso abbandonato
Tavole di legno in cerca d’istruzioni
Una vecchia bici
L’esile telaio cigola e si protende verso l’esterno
Osteriacinematografo su sfondo ocra
Il giardino delle primizie
Una tempesta verde e silenziosa
gioca a nascondino a ridosso del centro storico
Le rose esplose e i papaveri in cerca di vie di fuga aerea
Albicocche acerbe a frastagliare le fronde d’un mare alberato
Un fico costeggia il manto erboso e dona intimità alla festicciola
L’ulivo attira e protegge gli invitati
La variegata emersione
L’azione floreale diversiva
La mutazione simultanea al principio di maggio
Come fiori e germogli,
le persone si propagano arrendevolmente
I bambini inventano nuovi giochi
La natura offre loro un passaggio segreto
Una porta spalancata sulle fantasie di chi sa sognare
Desueti scheletri da picnic costellano un cielo terra
Il fitto fogliame funge da copertura immaginaria
Una radio d’epoca emette suoni stralunati
Vassoi multicolore e regali da scartare
Calzature alate tramutano l’uomo in Mercurio
L’Africa e Lynch offerti in sacrificio concettuale
L’allegrezza del convivio
E’ una sagra di paese
Il paese delle persone amate
Gabry emana serenità dalla sua custodia immacolata
Elena corre spensierata
Ale contribuisce con grazia alla mescita del vino
La sua prima mescita
Il villaggio inventato accoglie una fauna policroma
Bimbi e gravidanze
Uomini e donne
Orsi e trampolieri
Equilibristi e bevitori
Urlatori e saltimbanchi
Erbivori e grandi predatori
Nel giardino il tempo scorre lento e poi a ritroso
E’ una riscoperta
Un luogo prezioso in cui dilaga la semplicità
Il benessere di prendersi un’era minuta priva d’affanni
Di liberare pensieri e parole
Di vivere il momento
La Beata Parentesi
La fine del caos
L’ecosostenibilità dei passi e dei movimenti
Il giardino casa dei nostri amici cani
Il risveglio dei sensi
Nettare da sorseggiare
Occhi per guardare
Uno specchio per riflettere
Il disegno soffice di una lampada improvvisata
Ma scende la sera
E la luce del vicino è sempre più verde
Il nutrito drappello si propaga in armonia
L’armonia è poter dire o tacere all’occorrenza
Nella stessa armonia il convivio si scioglie
La festa finisce
In bocca il sapore indelebile degli amici di sempre
In mente la tenue dolcezza di un giorno da ricordare.