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Soundtrack
Imputato ascolta, 
noi ti abbiamo ascoltato. 

Tu non sapevi di avere una coscienza al fosforo 
piantata tra l’aorta e l’intenzione, 
noi ti abbiamo osservato 
dal primo battere del cuore 
fino ai ritmi più brevi 
dell’ultima emozione 
quando uccidevi, 
favorendo il potere 
i soci vitalizi del potere 
ammucchiati in discesa 
a difesa 
della loro celebrazione. 

E se tu la credevi vendetta 
il fosforo di guardia 
segnalava la tua urgenza di potere 
mentre ti emozionavi nel ruolo più eccitante della legge
quello che non protegge la parte del boia.

Fabrizio De Andrè (1940-1999), sommo poeta, cantautore,
lungimirante e visionario interprete di una società in versi

Imputato, 
il dito più lungo della tua mano 
è il medio 
quello della mia 
è l’indice, 
eppure anche tu hai giudicato. 

Hai assolto e hai condannato 
al di sopra di me, 
ma al di sopra di me, 
per quello che hai fatto, 
per come lo hai rinnovato 
il potere ti è grato. 

Ascolta 
una volta un giudice come me 
giudicò chi gli aveva dettato la legge: 
prima cambiarono il giudice 
e subito dopo 
la legge. 

Oggi, un giudice come me, 
lo chiede al potere se può giudicare. 
Tu sei il potere. 
Vuoi essere giudicato? 
Vuoi essere assolto o condannato?