Scene da ricordare
Tom Hardy interpreta Bane in “The dark knight rises”, l’ultimo lavoro di Christopher Nolan
08 lunedì Ott 2012
Posted in film
Tom Hardy interpreta Bane in “The dark knight rises”, l’ultimo lavoro di Christopher Nolan
08 lunedì Ott 2012
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L’ultimo capitolo della trilogia di Nolan dedicata a Batman si dimostra all’altezza dei primi due episodi. Il lavoro del regista inglese procede sulla falsariga delle opere precedenti, con una serie di immagini imponenti e potentissime a scandire i contorni di una storia che travolge e cattura lo spettatore per quasi tre ore.
Sono passati otto anni, e Gotham City, lugubre e cadente specchio della società odierna, vive una fase di tregua apparente, benché lo status quo affondi le sue radici da un lato sulla beatificazione del falso eroe Harvey Dent e del decreto anti-corruzione che porta il suo nome, dall’altro sulla condanna di Batman, il mostro scomparso nel nulla con l’accusa dell’omicidio di Dent. Gotham pone quindi le sue basi sulla menzogna e sulla messa in scena, strumenti utilizzati per fornire ai cittadini un idolo da seguire come idea di bene assoluto, e un colpevole mascherato da additare come capro espiatorio universale. Il commissario Jim Gordon è l’uomo cui vengono affidati la dolorosa verità e tutto il peso che la stessa comporta: egli vive il travaglio di un senso di colpa che lo logora e attanaglia, ma tace per non compromettere il sottile equilibrio di Gotham.
Nel frattempo Bruce Wayne è divenuto il pallido riflesso dell’uomo brillante che era in passato, e vive nell’isolamento del suo palazzo, distante dalla città e dalla gestione della Wayne Corporation, che lentamente si sgretola e cede senza difese all’assalto di speculatori senza scrupoli, che si riveleranno poi i meri burattini di un meccanismo assai complesso.
Il grande burattinaio ha le sembianze di Bane (Tom Hardy) , un uomo forgiato nell’odio e nella sofferenza, in un turbine di violenze e torture inaudite che ne hanno temprato lo spirito. Bane si presenta a Gotham come la chiave per rovesciare l’ordine costituito e il regime di privilegi cristallizzati; fornendo ai cittadini l’infida illusione della rivoluzione e di una società più equa, instaura un regime di terrore e violenza senza precedenti, paralizzando ogni possibile controffensiva grazie a un sofisticato e subdolo ricatto di massa.
L’arrivo di Bane costringe Bruce Wayne a indossare di nuovo la sua maschera, ma Batman, debilitato nel corpo e nell’anima, sottovaluta la ferocia e la determinazione del suo antagonista: Bane non conosce la paura, e la sua forza è un liquido nero e densissimo che riempie inesorabilmente ogni possibile anfratto della coscienza, fino a colmare tutto lo spazio fisico disponibile; Bane è il male stesso, è l’esecutore materiale di un credo, la mano armata di una fede cieca, in nome della quale annienta Batman e lo costringe all’esilio nelle prigioni in cui egli stesso nacque: in quel luogo dimenticato, Wayne avrà modo di ricostruirsi, di rinascere (“The dark knight rises“- recita il titolo originale del film) nella stessa violenza che aveva cullato Bane: il cavaliere oscuro risorgerà dalle ceneri dei propri convincimenti, dopo aver recuperato la paura di morire, e di riflesso l’amore per la vita.