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Il Precipizio

 

Fuori.

Braccato, inseguito.

Sottobraccio e a tracolla,

vecchie valigie sgangherate.

E uno spago sfibrato a correre tutto intorno,

ad assicurare il carico e a consumare il sottile strato di pelle di palpebra,

come il forcipe di luce che appena nato mi accecò, tramutandomi in Willy l’Orbo.

 

 

 

 

 

 

 

 

Dentro il bagaglio:

Schizzi Sgorbi Versi Frizzi e Lazzi

Una nota presa da ragazzino

Un’ampolla d’Inchiostro Blu

Le balle di Bloom

Kyashan, il mio alter ego androide

Le porte della percezione

La sposa cadavere

Il Santo Graal

Il fascicolo contenente la lettera i

L’ascensore aereo di Willy Wonka

Un tamburo di latta rossa

La pillola rossa, e quella blu.

Il 33 giri col sorriso amaro e dissolto di Jim

Un b-movie di Ed Wood

La paura di far paura a qualcuno, nelle notti complici e profonde

Un mangianastri color arancio

Una bottiglia di gazzosa GB

La sensazione che tutto vada bene

E alcune vecchie pellicole di famiglia, protette dalla coltre spessa e ingiallita del tempo.

 

Metto in Scena la mia fuga.

Io che rappresento uno sparuto drappello d’idee,

grazie a una strampalata ed arcana procura speciale.

Un Gilliamiano con tendenze al Burtonismo in pieno deserto rosso.

Scappo dall’anticamera di una lavanderia verde pisello che mi apparve in sogno.

E’ solo un sogno, è soltanto un sogno.                                                                  
Il Sogno Cinematografico e Citazionista prosegue in FilmOsteria