Only lovers left alive
30 giovedì Ott 2014
30 giovedì Ott 2014
30 giovedì Ott 2014
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“Solo gli amanti sopravvivono” –l’ultimo lavoro di Jim Jarmusch- è un’opera cupa e apocalittica che l’autore colloca in una ipotetica civiltà post-industriale. In questa cornice crepuscolare si compie la danza macabra di Adam e Eve, due vampiri che incarnano l’ultima speranza per salvare l’uomo dal degrado morale e dall’apatia spirituale.
Adam e Eve si amano dalla notte dei tempi, pur vivendo separati, rispettivamente a Detroit e Tangeri, nell’isolamento quasi assoluto, dettato dalla desolazione che fuori dilaga e dal pesante fardello di secoli vissuti che si portano appresso. Le due nobili “creature” trascorrono le giornate nutrendosi di musica, letteratura e (raro) sangue puro, e gli uomini, che hanno smarrito se stessi fino al punto di apparire alla stregua di zombie, non destano più alcun interesse. Sono morti, perché hanno rinunciato ad essere e ad amare.
Il film incanta e ammalia come un mantra ipnotico, sin dalle battute iniziali, in cui Jarmusch escogita un movimento lento e circolare per introdurre la narrazione e i protagonisti. Lei glaciale regina delle nevi, lui faustiano Edward mani di forbici. La colonna sonora regala un’atmosfera estatica all’opera, che seduce e concede ancora una volta fascino alla stirpe vampiresca, immortalata stavolta quale depositaria di ogni forma di sapere, a cospetto di un’umanità sbiadita, inaridita e contaminata persino a livello sanguigno.
Adam e Eve rappresentano gli ultimi baluardi dell’intelletto, dell’amore, dell’arte, di tutto quanto l’uomo abbia smarrito nei secoli.

Nel momento in cui il destino li restituisce alla notte, i due vampiri -infiacchiti dalla cattività e disabituati alla caccia- sembrano sul punto di smarrire ogni brama o speranza, ma in extremis l’istinto e l’amore li salvano. Nella notte la loro natura predatrice e selvaggia risorge, deflagrando a ridosso di una coppia di zombie che rappresenta l’altra faccia di quell’amore necessario ad alimentare l’eternità.
Il film di Jarmusch è pervaso da un romanticismo gotico e decadente: l’amore come forza ingovernabile, che tutto muove e a cui tutto tende, è al centro dell’opera e delle possibilità che ha l’uomo per tentare di uscire dalla crisi profonda che ne contraddistingue il presente. Soltanto chi è capace di amare può farcela, “solo gli amanti sopravvivono”.