L’essenza della tenzone in Singolar Tenzone
Contesto spazio-temporale:
nel cuore nero e fiorente del 19esimo secolo, da qualche parte al confine fra Stati Uniti e Messico.
“Sotto i soli abbacinanti di quei giorni i cavalieri divennero sempre più sparuti e macilenti, e i loro occhi incavati e bruciati parevano quelli di nottambuli sorpresi dal giorno. Rannicchiati sotto il cappello, sembravano fuggitivi in un ordine più grande, come essere dei quali il sole fosse affamato”.
“La guerra perdura nel tempo. La guerra c’è sempre stata. Prima che nascesse l’uomo, la guerra lo aspettava. Il mestiere per eccellenza attendeva il suo professionista per eccellenza. Così era e così sarà. Così e non diversamente.
La guerra racchiude in sé tutti gli altri mestieri.
Essa perdura perchè i giovani la amano e i vecchi la amano nei giovani.
Gli uomini sono nati per giocare. Nient’altro. Tutti i bambini sanno che il gioco è più nobile del lavoro. Sanno anche che il valore o merito di un gioco non sta nel gioco stesso, ma piuttosto nel valore di ciò che è messo in gioco. I giochi d’azzardo richiedono una posta per avere un senso. I giochi sportivi coinvolgono l’abilità e la forza dei contendenti, e l’umiliazione della sconfitta e l’orgoglio della vittoria sono di per sé una posta sufficiente poiché pertengono al valore degli antagonisti e li definiscono.
Ma tutti i giochi aspirano alla condizione di guerra, perchè in essa la posta inghiotte gioco, giocatore, tutto quanto.
Supponiamo che due uomini giochino a carte non avendo da puntare niente se non la vita. Una carta viene girata. Per il giocatore l’intero universo si riversa fragorosamente in quell’istante, che gli dirà se gli tocca di morire per mano di quell’uomo o se toccherà a quell’uomo morire per mano sua.
Spingere il gioco alla sua condizione estrema non ammette alcuna discussione concernente la nozione di fato.
L’uomo che tiene in mano una particolare combinazione di carte è in forza di ciò rimosso dall’esistenza. Tale è la natura della guerra, in cui la posta in gioco è a un tempo il gioco stesso e l’autorità e la giustificazione.
Vista in questi termini, la guerra è la forma pi attendibile di divinazione.
La guerra è il gioco per eccellenza perchè la guerra è in ultima analisi un’effrazione dell’unità dell’esistenza. La guerra è dio”.
“La legge morale è un’invenzione dell’umanità per deprimere il forte a vantaggio del debole. La legge storica la sovverte di continuo. Nessuna verifica estrema potrà mai determinare se un punto di vista morale sia corretto o erroneo.
Di un uomo che cada morto in un duello non si penserà di conseguenza che abbia dimostrato di essere in errore riguardo al proprio punto di vista. Il suo stesso coinvolgimento in una prova del genere conferma l’esistenza di un punto di vista nuovo e più ampio.
La volontà dei protagonisti di tralasciare ulteriori dispute, considerandole futili come in effetti sono, e di appellarsi invece direttamente al tribunale dell’assoluto storico indica chiaramente di quale scarsa importanza siano le opinioni, e di quale grande importanza siano le divergenze al riguardo.
Le decisioni sulla vita e sulla morte, su ciò che deve e che non deve essere, pongono in secondo piano qualunque questione di diritto. Dentro scelte di questa entità vengono sussunte tutte le scelte minori, morali, spirituali, naturali”.
Passo per il passo completo di “Meridiano di sangue” di Cormack MacCarthy

