Sotto/Sopra

L’uomo/Superficie è candido,
immacolato come fanciulla in erba,
le sue vestigia rifulgono alla luce del sole,
la sua serietà è solida come pietra.
Superficie è riuscito in qualche modo a sovvertire le leggi della mescolanza,
a fare in modo che la scoria non defluisca mai lungo i canali che convogliano e differenziano input di ogni genere.
E’ riuscito nell’intento di nascondere il congegno che trasforma l’input/scoria in output/scoria,
e il fatto straordinario in tutta questa storia sulla scoria è che ha nascosto tal meccanismo persino a se stesso.

Una notte incontrai l’Uomo/Sottoveste,
e compresi con stupore e meraviglia
che Superficie nulla sa di Sottoveste.

Anche se i due sono la stessa persona.

Sottoveste,
tolto il boccaglio, si tramutò in Superficie con gesto fugace,
mi raccontò gustosi aneddoti,
ma,
mentre il vino agiva,
mentre una botte, disarcionati gli ormeggi,
iniziava a rollarci pericolosamente appresso
,
e la valvola, probabilmente mal funzionante,
rilasciava materiale di scarto nei lindi canali,
si verificò un’interferenza,
una sovrapposizione,
e uno stralunato e definitivo Superficie infilò il boccaglio,
invase un proscenio subacqueo,
sconfessando senza indugio gli stessi gustosi aneddoti,
di cui asserì l’assenza nel suo quotidiano incedere.

Ma era un’interferenza appunto,
e nel momento in cui Sottoveste si manifestava ancora,
sembrò stupito nel prender coscienza di tal aberrante negazione.
Dopo alcuni duetti e giravolte e salti tripli e confusione,
tutto tornò normale,
ma Il Dubbio mi pervase.
Sotto/Sopra forse possiede una valvola per separare sè da sè,
pensai,
ma la valvola scricchiola,
sfiata pericolosamente,
e un mondo potrebbe traboccare nell’altro,
in qualsiasi momento,
nella totale perdita di controllo.

Nel frattempo Superficie e Sottoveste viaggiano insieme,
scanzonati ma furtivi,
inconsapevoli l’uno dell’altro,
a bordo di un Insetto Scoppiettante.

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