Salomon si aggira stanco nei pressi del mercato.
La sua figura imponente lambisce delicatamente
il vociare sommesso della compravendita ortofrutticola.
Zaino in spalla,
e una sporta deformata dal multiverso.
Il Saraceno è cinto di strati d’abiti matrioska,
e il suo profilo monta ad ogni passo.
La scimitarra ne limita l’andatura,
ma è testimone d’un passato guerriero.
L’Oriente nelle tasche,
lo sguardo appannato dalla fatica,
e un sorriso persistente, stampato,
ne caratterizzano l’approccio.
Strana questa convivenza di stati dell’essere in una sola persona.
Il suo eterno vagare mi rammenta il clochard Parry,
la leggenda del Re Pescatore.
Salomon
-in cerca del suo Santo Graal-
prosegue il cammino, instancabile.
Un cavaliere di fuoco lo spaventa nelle notti di solitudine,
ma è già tempo di ripartire,
ancora e sempre.
Nuovi ninnoli fuori norma attendono un compratore.