Atto IV

La donna lo fissava –disorientata- e un misto di fascino e spavento le solleticò la schiena. Un friccico improvviso attraversò il dorso di Senza Nome Senza Interruzione, finchè il flusso del sottile e sinuoso dubbio esistenziale si placò al limitar delle natiche di lei, dove il biforcuto aveva posato con movimenti acquatici i suoi affilati e avvolgenti artigli di rettile.

Freddy Krueger

 

Una caldaia brucia e la fiamma si scuote nella penombra sotterranea di Senza Nome, il Drago Krueger la tiene stretta a sé, non la molla nemmeno per un istante, e il Dubbio inizia a tintinnare, scintillando senza posa negli occhi della fanciulla, sotto forma di  percezione pura, di quell’intuito che aggiunge all’istinto una scintilla disvelatrice, laddove corrono i confini fra Sogno e Realtà, nel punto esatto in cui si specchiano, a intervalli misti e rarissimi,  la Persona e il Sé, la Proiezione e il Proiezionista.

Ascoltami con cura, lascerò che tali docili parole sgorghino adagio dentro di te, come impalpabili microstille di piacere, in modo che tu possa comprenderne il senso, intuirne la portata, intenderne le conseguenze ” –ricominciò Morpheus, avvinghiato alla femmina-  “D’altro canto, il mio compito è di facilitare e risolvere, di accomodare e predisporre.  Tu, e solo tu puoi scegliere. Soltanto tu puoi farlo. Ma lo vuoi davvero?

 

 

Nulla è vietato quando c’è la possibilità di scegliere, se non scegliere un’opzione di cui non si ha coscienza. E finora tu non ne avevi alcuna, di scelta, dato che ignoravi l’esistenza di un’Alternativa, della Non Linearità, della diramazione che è scolpita sulla mia lingua e lungo la Strada della Conoscenza.

Faccia di tronco

 

La linfa dell’albero del sapere pulsa incessantemente, al di là dei nostri desideri, e illumina chi ha l’ardire di accettarne gli immutabili effetti. Quivi s’inerpica un cammino denso di significati, ma senza ritorno.

 

Tu hai due possibilità, che appaiono riduttive ma non lo sono affatto  –mia dolce e antesignana Alice-  e il bivio innanzi a te è il seguente:

 

non mangi il frutto (pillola azzurra): fine della storia, domani ti sveglierai e crederai a quello che vorrai;                                                                                                                                            

mangi il frutto (pillola rossa): resti nel Paese delle Meraviglie e scoprirai quant’è profonda la tana del Bianconiglio.

Frattanto, Hal9000, il computer di bordo in soprabito giallo, trasalì e vibrò nel registrare la scabrosa conversazione, ma, in ossequio alla sua natura di freddo processore super partes, riprese la scena con equo distacco e dovizia di particolari.

In cabina di regia gli Ingegneri Genetici impallidirono, mentre il pubblico a casa tacque, trattenendo il respiro.

Jim Morrison

 

A cavallo fra Noto e Ignoto” –concluse il figlio di Cecrope- “si trova un passaggio segreto e vetusto, che soltanto gli impavidi valicheranno. I frutti dell’albero della conoscenza sono le chiavi d’ingresso a un mondo sorprendente. E ricordati donna! Sono il Re Lucertola io, posso tutto come un dio!

 

E nell’uscir di scena, l’eco della risata del Drago riecheggiò Ovunque, al di là delle colline e ben oltre il tempo, fino a lambire le lande ancestrali della Candida Psiche Femminea.

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